Il Progetto Europeo “Crossing Protect”

Crossing Protect (acronimo del nome completo progettuale “Building a cross-sectoral training approach for the operators of Restorative Justice and Victims Support systems dealing with violence against women”) è un progetto europeo finanziato dal programma Erasmus+ iniziato nell’anno 2023, che prevede una durata di 36 mesi e coinvolge partner da sette Stati europei, tra cui associazioni per le vittime di reato generiche e specifiche che si occupano di violenza di genere, università e centri di giustizia riparativa.
Il progetto si pone l’obiettivo di promuovere e tutelare i diritti delle vittime di reato, con un focus specifico sulle donne vittime di violenza di genere. Si propone di migliorare la tutela di questo specifico target di vittime attraverso la collaborazione e l’adozione di un approccio comune tra i centri di giustizia riparativa e di sostegno alle vittime.
Il progetto pone il suo cuore nella Direttiva 29/2012 che stabilisce gli standard minimi per i diritti, il supporto e la protezione delle vittime di reato. Tuttavia, dal 2012 ad oggi, non tutti gli Stati membri hanno assicurato lo stesso livello di implementazione della direttiva per i diversi sistemi di giustizia, per questo la direttiva è attualmente sotto revisione. A questo proposito il progetto europeo vuole porre dei punti in comune su cui basare la revisione:
- Garantire accesso paritario ai servizi di giustizia riparativa, rimuovendo le barriere strutturali.
- Offrire protezione alle vittime con servizi di alta qualità e approcci bilanciati tra vittima e reo.
- Fornire una formazione integrata per operatori, favorendo una cooperazione sistemica tra i servizi per le vittime e per la giustizia riparativa, al fine di ottenere un lavoro efficace parte di un sistema integrato disposto a livello nazionale.
- Garantire la neutralità dei servizi di giustizia riparativa per assicurare un approccio equilibrato tra vittime e rei.
Le azioni previste dal progetto prevedono la formazione di una comunità di apprendimento peer to peer che permetta di costruire e condividere nuove capacità tra i centri di giustizia riparativa e i sistemi di supporto alle vittime, per lavorare in modo transettoriale e transnazionale.
L’implementazione di un training di competenze specifiche per il target di riferimento, che porterà ad aumentare la qualità del lavoro e delle attività dei partner e a sviluppare la capacità di capitalizzare i risultati formativi raggiunti, rispondendo a bisogni formativi molto specifici e adattati al background e alle circostanze dei partecipanti.
Infine, la condivisione al pubblico dei progressi e risultati del progetto, oltre che una sensibilizzazioni riguardante le tematiche progettuali, in particolare riguardo al rispetto dei diritti delle donne vittime di violenza di genere e ai benefici della cooperazione intersettoriale tra sistemi di giustizia riparativa e supporto alle vittime.
Il progetto è coordinato dall’organizzazione italiana Welcome Aps e coinvolge partner come Rete Dafne Italia, che rappresenta la rete che garantisce informazione, assistenza e protezione alle vittime sul territorio italiano.
Altri partner del progetto sono le associazioni per vittime come Victim Support Europe (Belgio), DROGA (Polonia), APAV (Portogallo) e centri di giustizia riparativa come European Forum for Restorative Justice (Belgio), Associazione Spondé (Italia), WAAGE (Germania), Klaipeda (Lituania). Sono coinvolte poi l’Università di Lisbona ISCSP (Portogallo) e The Hague University (Paesi Bassi). I partner associati, che supportano nelle diverse azioni i partner principali, sono associazioni specializzate nelle tematiche che riguardano donne vittime di violenza di genere, come SUANA (Germania), Telefono Rosa Piemonte (Italia), Fem (Portogallo), Il Posto Occupato (Italia) e Mediante (Belgio).
Il progetto prevede formazioni online peer to peer con parti teoriche e discussioni di casi trasversali, sessioni formative in presenza nel 2024 in Belgio, nel 2025 in Lituania e nel 2026 in Polonia e working group da remoto. Una mappatura delle competenze basata sull’analisi dei bisogni formativi degli operatori per progettare programmi mirati. Inoltre, include la creazione di strumenti formativi comuni al fine di offrire un kit pratico per migliorare la qualità dei servizi alle vittime e dei servizi di giustizia riparativa.
Il progetto si concluderà nel 2026 e porterà alla produzione di una mappatura ed un paper finale che sarà presentato alla Commissione Europea. Questi risultati rappresentano un passo significativo verso una maggiore equità e qualità nei servizi offerti alle vittime in tutta Europa.
Qui sotto il link di European Forum for Restorative Justice a proposito del progetto Crossing Protect:
https://www.euforumrj.org/crossing-protect-2024-2026
Visita il sito online del progetto Crossing Protect:
https://www.crossingprotect-erasmusplus.eu/
Segui le evoluzioni del progetto Crossing Protect sui social media:
https://www.facebook.com/CrossingProtecterasmusplusproject/
contributo a cura di ASAV – Associazione Scaligera Assistenza Vittime di reato ETS